Questo spazio pubblico che ho costruito oggi nasce dal desiderio di condividere con voi una frase che ho trovato leggendo per caso su internet la biografia di Albert Sabin, scopritore del vaccino contro la poliomielite (malattia virale acuta che colpisce soprattutto i bambini, con manifestazioni di tipo neurologico irreversibili)
" Non cercate altro premio o una grande ricompensa su questa terra se non la gioia spirituale che possiede solo chi sa donare"
A chi leggendo queste due righe pensa si tratti di una banalità, di una frase fatta consiglio di non leggere il seguito dei post. Mi rivolgo invece a chi come me ne coglie il profondo valore. Se la vita è un gioco che siamo destinati a perdere, vale almeno la pena di cercare d'individuare un motivo valido per continuare a giocare. Nel gioco ci sono delle tappe da raggiungere, dei premi da conquistare. L'uomo non fa altro che prefiggersi degli obbiettivi, in una continua e frenetica ricerca della felicità: chi vuole fare carriera, chi vuole una famiglia, chi vuole viaggiare, chi vuole non fare niente, chi il dottore, chi il delinquente, chi si droga, chi vuole denaro. Il problema è che come sappiamo bene una volta raggiunte queste tappe la felicità cercata dura poco. Credo proprio che la felicità fra tutti i sentimenti conosciuti dell'uomo sia quello meno longevo di tutti. Sembra uno scherzo eppure noi in realtà non facciamo altro che prenderci in giro continuamente. Basta un attimo che la felicità cercata per anni, raggiunta con fatica e sacrifici si trasformi ancora
in una forma di profonda insoddisfazione per quello che si è ottenuto, per quello chi si ha... E da qui la necessità di disegnare nuove mete. Chi vuole la moto, chi vuole l'amante, chi vuole adottare, chi vuole insegnare, chi vuole imparare una lingua, chi vuole suonare... E' la grande regola del gioco. Il problema è che non il passare degli anni diminuisce e il tempo che ognuno di noi ha per "rinventarsi" sfuggendo alla passività infelice della vita e la fantasia per la costruzione delle mete fittizie. Il gioco intanto finisce e tu hai perso perché sei uscito fuori. Non c'è proprio nient'altro da fare se non accettare questo caposaldo, come si entra nella vita ci si esce. Tutto questo discorso per dirvi che quando qualche anno fa ho completato nella mia testa questa visione delle cose mi sono interrogata anche su comme pouvoir tricher au jeu pour mieux vivre... La felicità che tutti quanti cerchiamo sempre dura poco indipendentemente da quale percorso abbiamo scelto per raggiungerla. Esiste però una forma economica, facile e veloce, che non ha bisogno di mutui, di prestiti, di grossi sforzi, eppure capace di regalare grandi soddisfazioni, una deliziosa pace interiore; si tratta di una meta breve, facilmente rinnovabile da cui l'importanza della frase dell'inizio. Oggi vi offro la mia chiave di lettura e quello che penso sia il miglior il trucco per vivere bene: donarsi agli altri senza aspettarsi nulla in cambio, porsi come obbiettivo non solo la tua felicità ma anche quella della persone che ti circondano. Ogni giorno è pieno di occasioni per offrire, condividere, scambiare. E se ogni giorno è cosi pieno di occasioni per essere felice ogni giorno può dirsi degno di essere vissuto nonostante si conosca il finale...
Albert Sabin, questo grande personaggio, da piccolino rimase profondamente colpito da questa frase quando il suo maestro la lesse da un libro davanti la classe. Ne rimase talmente colpito che ne fece il motto della sua intera esistenza. Sabin come ho detto sopra ha dedicato la sua vita alla ricerca del vaccino che potesse liberare tutti i bambini dalla morsa della poliomielite. Per la sua immensa scoperta non ha mai chiesto neppure il brevetto, rinunciando al denaro a cui molti non avrebbero saputo rinunciare. La ragione di tale rinuncia? Per un brevetto il tempo minimo di attesa è 15 giorni. Per Sabin un tempo troppo lungo rispetto al numero di vite che in soli 15 giorni avrebbe potuto salvare donando il suo lavoro all'umanità. Albert Sabin è uno dei tanti modelli, dei tanti eroi che onorano il genere umano. (che molto spesso non meriterebbe questo onore!). E' morto nel 1993. Anche lui come tutti ha abbandonato il gioco, ma non so nel suo caso fino a che punto si possa parlare di sconfitta...
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